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giugno 16th, 2014

D eufonica


Il caso della oramai famosa d eufonica è stato pluritrattato dai più grandi linguisti italiani e da qualunque enciclopedia degna di essere chiamata tale. Quel che sorprende, però, è che tra tutte le versioni presenti e consultabili non ne esistano nemmeno due che siano equivalenti o completive! Di seguito, quindi, cercheremo di mettere ordine a questo argomento elencando le regole base che RRP adotta durante la lettura-revisione dei libri.

Anzitutto, iniziamo fornendo una definizione della d eufonica tratta dall’enciclopedia Treccani:
D eufonica
La cosiddetta d eufonica è un elemento fonico che si aggiunge a una singola vocale (esclusivamente la a della preposizione, la e e la o delle congiunzioni […]) per evitare lo scontro (lo iato) con la vocale iniziale della parola seguente, e stabilire così una più gradevole alternanza (l’eufonia, cioè «buon suono») di suoni qualitativamente differenti secondo lo schema vocale + consonante + vocale, ecc.


Dalla definizione citata si potrebbe essere portati a desumere che è obbligatorio l’uso della d eufonica quando vi sia incontro di vocali identiche. Si incorrerebbe però in errore. Non esistono oggi regole ferree circa l’uso della d eufonica. Esistono però delle regole semplificate, proposte dallo storico della lingua Bruno Migliorini, altamente consigliate. Per tale ragione, il caso della d eufonica, oltre a essere inserito all’interno del contenitore errore non-errore è condiviso e supportato anche da RRP.

Di seguito l’uso che RRP consiglia, citando l’enciclopedia Treccani, l’Accademia della Crusca, il Sole 24 Ore e probabilmente molti altri:

  • (a) limitarne l’uso ai casi di incontro della stessa vocale, quindi nei casi in cui le congiunzioni e e o e la preposizione a precedano parole inizianti rispettivamente per e, o e per a (es. ed ecco, od Osvaldo, ad ascoltare, ecc.);

  • (b) evitare cacofonie appesantendo la catena fonica quando la vocale successiva alla d eufonica è seguita a sua volta dalla d (es. studio ed edizione, suoni od odori);

  • (c) prestare attenzione all’unica eccezione che non segue le regole soprastanti e che necessita della eufonica nonostante non vi sia l’incontro delle stesse vocali: ad esempio;

  • (d) evitarne l’uso davanti a parole straniera inizianti con h aspirata (es. a Helsinki).

  • Piccola legenda:

    Corretto

    Errato

    ed eccoa alleggerire
    ad esempioed allora
    a Helsinkied edito

    Resta il fatto che se a qualcuno la d eufonica piacesse a tal punto da usarla anche tra vocali diverse, come in ad osservare, ed anche, nessuno potrà impedirglielo accusandolo di violentare la lingua -sebbene RRP continuerà a sconsigliarne l’uso-!

    N.B.: a tal proposito, onde evitare di conteggiare la d eufonica tra i reali refusi degli editori, dal 16/06/2014 gli errori non-errori verranno conteggiati separatamente.